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MANTENERE O SMANTELLARE LE STRUTTURE SUBACQUEE AL GIGLIO? INCONTRO DOMANI A GENOVA

Domani, martedì 25 novembre, biologi ed esperti ambientali si confronteranno a Genova su benefici e controindicazioni del mantenimento delle barriere artificiali costruite sui fondali marini dell'isola del Giglio per il rigalleggiamento della relitto della Concordia
Lunedi 24 Novembre 2014 -
Si incontreranno domani, martedì 25 novembre, alle 16, all'Acquario di Genova, alcuni dei massimi esperti di biologia marina e di scienze ambientali: oggetto della discussione saràla proposta del Comune del Giglio di non smantellare le strutture subacquee realizzate per il recupero della Concordia.  L'amministrazione dell'Isola del Giglio  ha certamente un  ruolo importante  sulla decisione di mantenere o meno tali strutture, ma non va dimenticato che l'approvazione del progetto compete allo Stato e, per esso, al Ministero per l'Ambiente, per quanto afferisce al danno ambientale, mentre l'esecuzione dei lavori di rimozione è in carico alla Costa Crociere Spa.
Inizialmente il progetto per la rimozione del relitto della Concordia, presentato il 18 maggio 2012 a Roma, prevedeva che, una volta completata la rimozione del relitto della Costa, si provvedesse "alla pulizia dei fondali, delle strutture e al ripristino della flora marina", e quindi allo smantellamento di tutte le strutture predisposte per il  raddrizzamento e rigalleggiamento della nave. Poi qualche mese fa, anche in seguito alle pressioni di una parte di cittadini e a considerazioni di tipo scientifico ed economico, la delibera del Consiglio comunale del Giglio volta a mantenere  le strutture subacquee esistenti nel sito del cantiere Concordia.
 
"Non c'è dubbio che il fondale interessato dai lavori della Concordia sia stato danneggiato in piccola parte ma in maniera importante e non riuscirà a riprendersi in tempi brevi - si legge nell'atto del Consiglio. -  Perforazioni, sedimenti deposti sul fondo ed ombre hanno causato la morte di importanti habitat naturali. Delle strutture che sono state costruite o posizionate sul fondo alcune vanno rimosse perché nocive come i sacchi di cemento, i detriti fuoriusciti dal relitto e abbandonati durante le lavorazioni mentre altre come le piattaforme metalliche e gli anchor blocks potrebbero essere lasciati in quanto sarebbero rapidamente essere colonizzati da organismi marini e diventare un'alternativa di sviluppo biologico ai fondali danneggiati. In molte parti del mondo si interviene con programmi di costruzione di artificial reef proprio per consentire una ricostituzione rapida di fondali danneggiati. Piattaforme per l'estrazione di petrolio o navi in disuso sono spesso abbandonate sui fondali per creare queste zone di ripopolamento che hanno una finalità biologica, di sviluppo della pesca e ricreative con sviluppo di attività subacquee".
"L'Isola del Giglio è in questa condizione - prosegue la delibera - la rimozione delle piattaforme e degli anchor blocks impedirebbe la loro capacità di rapida colonizzazione e lascerebbe soltanto i fondali danneggiati con tempi lunghi di recupero e scarsa attrattiva per il turismo".

Il Sindaco Sergio Ortelli  ha partecipato a una iniziativa di Legambiente, sin dal principio fortemente contraria al mantenimento delle piattaforme e si è confrontato più volte con il Direttore Generale del Ministero dell'Ambiente, notoriamente contrario al mantenimento delle piattaforme. Ma è è rimasto favorevolmente colpito dagli studi del Prof. Giandomenico  Ardizzone dell'Università di Roma, da cui ha tratto la convinzione che la permanenza delle piattaforme sull'Isola debba essere considerata un valore positivo. Tuttavia la posizione del Comune, recita la delibera, "deve essere equilibrata perché non bisogna dimenticare che la società Costa Crociere è una controparte processuale del Comune di Isola del Giglio. Inoltre il Ministero dell'Ambiente ha sempre manifestato opinione contraria sulla questione, ricordando che le tesi del Prof. Ardizzone, anche se condivisibili, sono pur sempre le argomentazioni di un consulente della società Costa Crociere e pertanto sono suscettibili di approfondimenti".
 
Sulla questione, la posizione del presidente della regione Toscana, Enrico Rossi,  è quella di apertura e di ascolto delle istanze dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e delle argomentazioni che vengono dal mondo della scienza, ma nel rispetto  delle  normative e di chi le gestisce, con particolare riferimento alle prescrizioni del Ministero e della Conferenza dei servizi.
Last but not least, il pensiero dei cittadini,  divisi in favorevoli e contrari: una parte di  gigliesi infatti, organizzati nel "Comitato Pro Piattaforme per la salvaguardia dell'ambiente marino in zona Gabbianara", nel luglio scorso si era appellata al Ministro dell'Ambiente  sostenendo che la rimozione delle piattaforme avrebbe finito soltanto per danneggiare i fondali marini.

Domani a Genova quindi le barriere sommerse saranno il fulcro della discussione che su base scientifica mirerà a stabilire se e in che misura queste struttura stiano favorendo o favoriranno la nascita di un habitat nel quale molte specie possano  trovare riparo e protezione. Un vantaggio sia sotto il profilo biologico - diventando zone di produzione e di concentrazione di specie anche d'interesse commerciale - sia per il turismo, poiché una barriera può rappresentare un luogo di 'immersioni subacquee e incentivare attività di divingcon positive ricadute economiche per l'Isola.

L'incontro di domani è promosso dall'Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee Oltre al sindaco del Giglio Sergio Ortelli, saranno presenti, tra gli altri, Riccardo Cattaneo Vietti, e a Francesco Cinelli, già professore ordinario di Ecologia all'Università di Pisa, Giulio Relini, già professore ordinario di Ecologia all'Università di Genova e già presidente della Società Italiana di Biologia Marina, Attilio Rinaldi, già direttore dell'ICRAM- Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica applicata al Mare , Giandomenico Ardizzone, professore Ordinario di Ecologia alla Sapienza di Roma e consulente per il piano ambientale all'Isola del Giglio, e Lorenzo Del Veneziano, istruttore del Centro Sub Tigullio.
Patrizia Calzolari

 Fonte: ilgiornaledellaprotezionecivile

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