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Nave da carico si incaglia sulla scogliera di Capo Sant’Andrea

Nave da carico si incaglia sulla scogliera
di Capo Sant’Andrea

Incidente marittimo stamani sul versante occidentale dell’isola. Non ci sono feriti e l’urto con il fondale non avrebbe provocato falle nello scafo

       

Una nave da carico che trasporta materiali di ferro e acciaio si è incagliata stamani a pochi metri dalla costa di Sant’Andrea, nel Comune di Marciana. Il fatto, la cui dinamica è ancora da chiarire, è avvenuto intorno alle 4:50. L’imbarcazione, si chiama Mersa 2 e batte bandiera panamense, lunga circa 90 metri, ha urtato con la prua la scogliera di Cote Plane, a pochi metri dalla spiaggia di Sant’Andrea. La nave era partita da Marina di Carrara ed era diretta in Algeria con un carico di tondini di ferro. Secondo quanto si apprende l’incidente non ha causato feriti e l’impatto con gli scogli ha aperto una falla a prua che però non ha causato alcuno sversamento di sostanze in mare. Sul posto sono stati invitati tre rimorchiatori da Livorno (due) e Piombino, più un mezzo antinquinamento. La capitaneria di Livorno ha anche inviato un elicottero per una ricognizione dall'alto utile a definire quale danno abbia riportato la nave e le condizioni di potenziale pericolo. L'equipaggio è composto da 12 marittimi turchi.

La Mersa 2 si trova lungo la costa nord-occidentale dell'isola a diverse centinaia di metri dalla spiaggia e dal porticciolo di Sant'Andrea. La nave non è visibile dal golfo di Sant'Andrea ed è "nascosta" dalla scogliera che separa la località turistica e la zona della Zanca, più a occidente. "Non c'è alcun pericolo per i bagnanti e le attività turistiche si svolgono normalmente", ha spiegato un portavoce del Consorzio Capo Sant'Andrea. In questo periodo la zona è frequentata da molti turisti, in particolar modo stranieri.

Secondo una prima ricostruzione delle autorità portuali, la nave ha inspiegabilmente tenuto una rotta che puntava contro l'isola. Al momento non risultano danni ambientali, nè sversamenti in mare di inquinanti.  Nella parte di prua c'è una falla per uno squarcio stimato in circa 3 metri. Le autorità portuali stanno anche valutando quale carico di nafta abbia la nave a bordo. A bordo è salito uno specialista per valutare le condizioni di sicurezza. Già in corso gli accertamenti per verificare se l'equipaggio abbia dato l'allarme, e eventualmente quando.

«Sono tranquillo due rimorchiatori stanno verificando le condizioni e hanno visto che non c'è pericolo per la fuoriuscita del combustibile»: a dirlo è il commissario del Parco dell'arcipelago Toscano, Massimo Avancini, il quale ha anche annunciato che è in arrivo anche un mezzo della Castalia, il servizio di antinquinamento nazionale per il Ministero dell'Ambiente, che assisterà le operazioni a titolo di precauzione». Il Parco è in contatto con le autorità marittime per monitorare la situazione relativa all'incidente della nave incagliata nell'area nord dell'Isola d'Elba a Sant'Andrea, in una delle coste più belle dell'Isola. L'urto, probabilmente dovuto ad un errore umano, secondo quanto riferito in una nota del Parco, ha interessato la zona prodiera dell'unità dove è stato rilevato uno squarcio di tre metri. Il carburante si trova a poppa e non sono evidenziabili inquinamenti in atto.

Legambiente: "Sembra proprio che non ci sia pace per l'Arcipelago Toscano". "Questo ennesimo incidente, che ci auguriamo non abbia conseguenze gravi, conferma l'urgenza di accelerare la pratica per la realizzazione del Vts, il controllo a distanza del traffico marittimo nell'area del Santuario dei Cetacei": a dirlo è Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente, dopo che una nave mercantile la Mersa 2 si è incagliata sulle coste dell'Isola d'Elba. "È evidente infatti che la presenza di un traffico di navi tanto intenso in un'area così sensibile deve essere controllato con mezzi straordinari". L'area dove è avvenuto l'incidente, spiega Legambiente, "fa parte del Parco dell'Arcipelago Toscano ed è di fronte alle Formiche della Zanca, una secca affiorante che è meta di turismo subacqueo all'interno del santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos". Un'area, spiega ancora Legambiente, "dove sono spesso avvistate balenottere molto vicino alla costa. È è evidente che in questo caso la legge "anti-inchini", che prevede la navigazione a 2 miglia dalle aree protette, non ha funzionato".

Fonte: Il Tirreno

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